wtorek, 6 października 2015

DIARIO DI BORDO: ... Lo spritz fa miracoli!

E' freddo, si sente... ma è il momento giusto per porsi degli obbiettivi seriamente.

Il mio, ormai si sa, è la Treviso Marathon 2012. La scottatura dell'anno scorso si fa ancora sentire e l'unico modo per annullarla è arrivare a Treviso sulle mie gambe. O sulle ginocchia. O sui gomiti. Non è un problema, in qualche modo DEVO arrivarci.

Il fatto che abbia ricominciato a correre da un mese dopo nove mesi di quasi-stop non è una bella premessa, e sapere che la TM è stata pure anticipata di 20 giorni non gioca a mio favore, ma prendo tutto ciò come un'ulteriore sfida. Perché si sa, se una sfida è facile, che sfida è?

Un punto a mio favore lo trovo nella mia squadra, che da quest'anno ha deciso di allenarsi da subito: ogni lunedì abbiamo deciso di trovarci in zona industriale e girare li. Lunedì è stata la prima uscita, son partito da casa verso le 6.30 dopo un'intrigante seduta di spritz therapy con le mie colleghe di lavoro e mi sono diretto verso il luogo d'incontro con l'Ipod che faceva passare qualsiasi genere causa "riproduzione casuale".

Dopo un giro di circuito in solitaria incrocio Matteo, grazie al quale tolgo le cuffie dalle orecchie, parlo del più e del meno e aumento il passo. Inizialmente non nego che ero un po' preoccupato temendo di non tenere a lungo un passo così (niente di devastante, eh... sarà stato un 4'45-4'50/km, quando carico l'allenamento controllo) però mi accorgo che le gambe girano bene e decido di seguirlo.

Facciamo un giro, incontriamo Stefano, mezzo giro con lui, altro giro... e senza troppi pensieri arrivano le 7.15, orario in cui decido di abbandonare la zona e dirigermi verso casa. Il passo durante il viaggio zona industriale - casa (un paio di chilometri) cala di molto, in modo da sciogliere un po' le gambe e non trovarmi da buttar via la sera. Arrivo all'inizio della stradina, tolgo l'ipod dalla tasca e termino la sessione:

Durata dell'allenamento: 1h00'49s

...beh, neanche male!

Distanza percorsa: 12,500km

... UH YEAH!

Passo medio: 4'59"

... UH UH YEAH!

Ok, ormai dovreste aver imparato ad assecondare i miei scarsi risultati, ma personalmente mi ritengo molto soddisfatto dal momento in cui non battevo il muro dei 10km dal 27 marzo (TM2011)! Oltretutto, con un passo che comunque non si discosta di molto dal buon passo di un tempo.

Ora ci si prepara a domenica, quando credo andrò a Zero Branco a ricominciare con le podistiche nella zona. L'idea è di fare gli 11km con un buon ritmo. Ma si sa, mai far progetti quando si parla di gambe.

Per tutte le info, cliccate qui e verrete indirizzati verso il calendario CPT. Sempre sia lodato.

Per chi ci sarà, ci vediamo a Zero!

Enjoy Spritz n'Run!

PS: lunedì, dopo la corsa, mi son dato al divanismo violento e mi son guardato CSI:Miami.

... ma è possibile far terminare così una stagione??

doccia con papà

Le porcelline a cena imploravano di fare la lotta nel lettone, prima di dormire.

Una pratica assai violenta nella quale i tre porcellini tentano inconsapevolmente di evirare il signor G.

Però si può fare solo quando il giorno successivo è vacanza. Perchè particolarmente impegnativa appunto per il genitore il quale per 15 dinamici minuti deve difendere la propria virilità.

Quindi c'è stato il diniego genitoriale, perch oggi è un odiosissimo lunedì.

-Allora, facciamo la doccia!-

Il fatto che possano paragonare la lotta alla doccia, già dovrebbe preoccupare.

-Amore, la fai tu la doccia alle bambine? Così io intanto lavo i piatti.-(Ovvero, scegli tu: preferisci lavare i piatti, o fare una -innocua-doccetta alle tue bambine?)

Il signor G ingenuamente ha scelto la doccia.

-Bene, bimbe, allora, intanto andate in bagno a svestirvi.-

E le due porcelline divincolandosi come serpenti hanno cominciato felici a smutandarsi già in corridoio lasciando la scia di vestiti arrotolati ed irriconoscibili.

Dopo 2 minuti dal bagno si sentiva a squarciagola la porcellina si mezzo che cantava: -SIAMO LE SPOSE NUDEEE, SIAMO LE SPOSE NUDE!-

Nuda, of course.

Ballando.

La sorella la precedeva di una incollatura.

Il signor G. è entrato in bagno per dirigere le operazioni in manira militare, mentre io dalla cucina sentivo le porcelline sghignazzare senza ritegno e canzonare vergognosamente il genitore impotente (in quanto fuori dalla doccia); e dopo 5 minuti di canzoni, balletti, can can, il Sigor G. si è affacciato alla cucina inzaccherato e dicendo:- Sono drogate. Sono drogate.-

Finalmente sono uscite. Coi loro accappatoi. Come starlette del cinema. Si sono appolaiate sul letto con le gambe accavallate e mentre il padre asciugava i capelli le ho sentite dire:-Bene papà. Tu sei quello che ci fa belle. Il parrucchiere. Ok? Perchè noi, ci dobbiamo sposare.-

DOVE E QUANDO: 40° Due Rocche - Cornuda

Buongiorno a tutti!

Vi scrivo per informarvi riguardo una gran bella corsa podistica, forse una delle più famose in zona: la Due Rocche.

Quest'anno cadrà il giorno di pasquetta, il 25 aprile, ma non ci sono scuse per saltare un evento del genere!

Più che una corsa è un trail, partenza dal centro di Cornuda e gran parte del percorso nei boschi che la circondano.

Tre chilometraggi: 7, 12 e 21 km:Il 7km ha un dislivello di circa 150 metri, fattibile anche da famiglie e amici che il giorno di pasquetta vogliano andare a fare una corsetta prima della grigliata. Un ristoro, nel punto più alto. Piccola nota tecnica: non è impegnativo, ma consiglierei un paio di scarpe consono: l'umidità potrebbe rendere scivoloso qualche punto del percorso, quindi evitate Superga o Converse, se potete...

E' stata la mia prima gara, una bella esperienza!Il percorso da 12km è bello ripido, con i suoi 300 metri di dislivello che si presenteranno nell'arco di 2km e mezzo. Dopo continua il tratto nel bosco, ma non si presentano altre grandi salite. Due i ristori e il punto più alto, in comune con il percorso da 21km, sarà il Gran Premio della Montagna, con premiazione ai primi.La mezza maratona è la sfida: percorso in comune con i 12km per i primi 6, poi lunga discesa fino alla Beccaccia, vari sali-scendi (max 100metri di dislivello) per 5km, fino a località Biancospino, Poi una gran salita, più ripida della precedente, anche se più breve: 200metri in circa 1km. Un altro chilometro di discesa-salita-discesa e si ritrovano i partecipanti alla 12, con i quali si arriverà al traguardo. Tre ristori sul percorso (4.5, 10.5, 17.5km) e, come già detto per la 12km, il GPM posizionato a circa 4.5km, poco dopo il ristoro, a 470metri di quota.

Quest'anno la mezza maratona sarà ufficiale e cronometrata tramite TDS.Le quote d'iscrizione sono di:

5€ per i percorsi di 7-12km con pacco gara, compresa la maglietta ufficiale dell'evento;

10€ per il percorso da 21km con pacco gara, maglietta e cronometraggio;

2.50€ per i 7-12km senza pacca gara.

Viene organizzata anche una Nordic Walking tra Asolo e Cornuda: il costo è di 10€ compreso trasporto alla partenza.

Sempre per il 40° anniversario, sarà allestito il PastaParty per tutti i partecipanti; chi volesse aggiungersi senza partecipare alla gara potrà pagare 4€.

L'iscrizione si effettua via internet al link http://www.activeglobal.com/it/running/cornuda-italy/duerocche-2011, presso alcune gare podistiche, negozi convenzionati o anche la mattina stessa.

Partenza per tutti i chilometraggi alle ore 9.15; per la passeggiata storica il ritrovo è alle 8.00, quando i passeggiatori verranno trasportati ad Asolo. Vista la grande affluenza (l'anno scorso eravamo in 3mila runner), vi conviene esser li con un bel po' d'anticipo!

A malincuore, temo che quest'anno non potrò essere presente, al massimo verrò a fare un giro per salutare qualche amico prima della partenza e a ritirare maglietta e pettorale che, senza essere usato, andrà comunque nella mia collezione. Nessuno può dire che non c'ho sperato fino all'ultimo...

Dick Farney - Solo (1997)

Muito bom dia a todos! Começamos logo cedo, porque hoje eu terei um dia cheio. Para começar, daqui a pouco eu vou ao dentista fazer a extração dos meus dois dentes sisos, que indecisos, até hoje não nasceram. Sinceramente, não estavam me incomodando em nada, mas a minha médica cismou que preciso 'rancá-los'. Será que vou aguentar a extração de dois numa mesma sessão? Putz! Vai ser uma sexta feira anestésica, ou senão, dolorosa. Aí de mim...Por falar em sexta feira, hoje também é dia de discos independentes (indepenDENTES... ai, ai, ai..., olha eu de novo...). Hoje temos uma postagem super especial. Uma colaboração do amigo Renato, que muito atenciosamente me enviou este registro raro do grande Dick Farney, todo completinho.Trata-se de um cd duplo, lançado de forma independente, através da Fiesp, numa homenagem póstuma, dez anos após a morte do 'jazz man'. Este é um 'album' que talvez, jamais venha a ser lançado de maneira comercial, até porque ele foi concebido no sentido de ser apenas um brinde promocional. Por outro lado, existem também as implicações no que se refere à direitos autorais. Talvez, por isso mesmo, editoras como a 'fominha' Biscoito Fino, nunca irão lançar essa jóia. Acredito que sua melhor forma de divulgação seja mesmo os blogs musicais.O que temos aqui são mais de 40 músicas, grande parte do repertório do artista, mas principalmente clássicos da música americana. No 'álbum', um cd duplo, temos um registro intimista, solo e despretencioso, somente Dick e seu piano. São 'gravações caseiras' feitas por dois de seus amigos, Arnaldo de Azevedo Silva Junior e José Mário Paranhos do Rio Branco. Gravado em fitas cassete, nos anos 90, passaram por uma boa remasterização, dando origem a este belo cd, que vocês só irão encontrar nos 'ebays' da vida digital ou aqui no nosso Toque Musical.Taí uma postagem que merece muitos comentários, vocês não acham? ;)georgia on my mindmoon riversatin dolli'll be seeing youwhat are you doing the rest of you lifeare my dreams realangel eyesthis love of mineplease be kindlullaby of birdlandmoonglowperdidohere's that rainy dayi'll remember aprilsantin dollall the things you areif i should lose youin the wee small hours of the morningemilybut beautifulit could happen to youthe one i lovetangerinethese foolish thingsyoung and foolishround midnightswanee riverone for my babysantim dollbrandenburg gatewhat are you doing the rest of your lifebut beautifulour love is here to sayestrelitaimproviso em jazzwaltz for debbyhere's that rainy dayblues improvisadoi fall in love too easilyyou go to my headi cover the waterfrontthank youbut beautiful

Di trasversalità tra destra e sinistra

Piove, dal primo mattino. E fa pure freddo. Niente Missile di Corso Unione Sovietica, sono costetta a muovermi con il tram. All'uscita dal lavoro riesco a prendere al volo il primo che passa, è stracolmo. Tutti gli scooteristi e i ciclisti oggi hanno lasciato i mezzi in garage e tutti usano i mezzi pubblici. Mi ritaglio un angolino tra una signora albanese che parla al cellulare con voce altissima e un pezzo di figliola nigeriana con le ciabatte e la giacca a vento imbottita con il collo di pelliccia. Davanti a noi è seduta una ragazza che potrebbe avere tra i 16 anni portati da schifo e i 22/23 che non si decidono a decollare. Ha i capelli vistosamente tinti di nero corvino, il trucco passato con mano esperta, è abbigliata con lo stile finto-trascurato-non-faccio-caso-a-come-mi-vesto-ma-solo-in-teoria. Spippola incessantemente sul display di un I-phone che costa quanto la metà del mio stipendio. Dopo un paio di fermate salgono tre controllori e cominciano a verificare i biglietti. Uno dei tre, il più anziano, arriva davanti alla ragazza. Biglietto, prego. Lei non alza gli occhi dall'I-phone e continua a spippolare. Biglietto, prego. Niente, non si muove niente escluse le dita sul display. Signorina? Mi fa vedere il suo biglietto? Lei, senza alzare lo sguardo dal telefonino risponde Non ce l'ho. Il controllore, un signore sulla cinquantina trascorsa, evita di fare sceneggiate o battutine, tira fuori il suo blocchetto e, a voce bassa ed educatamente, chiede un documento. Non ce l'ho. Lo sguardo non si è alzato dal display. Mi favorisce i suoi dati, per favore? Gli occhi si distolgono dal telefonino per un nano-secondo, le dita no. Mi chiamo Margherita Agnelli, abito in via dei capitalisti 69 a Montecarlo. Il controllore non si scompone, ne deve aver sentite tante, nella sua carriera. Signorina, per favore, non ho voglia di farmi prendere in giro da lei. Tira fuori il suo cellulare e compone un numero, lo sento parlottare a voce molto bassa con chi gli risponde poi ripone con calma il telefonino, riprende il blocchetto e, sempre con la massima calma, riprende: singorina, ci sono i colleghi della sicurezza che ci raggiungeranno tra due fermate. Adesso mi fa la cortesia di mostrare un documento oppure di darmi i suoi veri dati. Altrimenti tra due fermate scendiamo insieme, io e lei, e provvediamo all'identificazione. Ne vale la pena per dieci euro? La ragazza si rassegna a continuare a digitare con una mano sola. Con l'altra comincia a ravanare nella borsa alla ricerca del documento. Sono arrivata alla mia fermata, metre scendo la sento appellare il controllore Fascio di merda!

Il nostro è un povero paese il cui dittatore è l'illegalità. Illegalità dei rappresentati del governo di destra, per i quali essere indagato, condannato, inquisito non è un discredito ma una credenziale.Illegalità nella quale crescono i nostri figli: fatti furbo, copia il compito dal compagno di banco, se ti picchiano tu picchia più forte, quando vai con lo scooter tieni la targa alzata così non ti beccano con il velox. Testa di minchia non tu che viaggiavi senza casco, che all'alcooltest avevi hai superato il limite di tre volte, ma il poliziotto, il carabiniere, il vigile urbano che ti ha multato.

Cerca una raccomandazione per il concorso, facciamo un regalo alla moglie del professore che vediamo se si arrotonda il voto.

E voi, che vi credete "di sinistra", credete di combattere questo sistema ricorrendo, in forme diverse, alla stassa illegalità. Un uomo che fa il suo lavoro è "un fascio". Chi cerca di far rispettare le regole, perché sulle regole è fondata la convivenza civile, è "un fascio". Chi la pensa diversamente da voi è "un fascio". E sparate quest'enormità, insieme a qualche occasionale molotov, perché alle vostre spalle c'è papà avvocato, consigliere, pezzo grosso che comunque vi copre le spalle e vi compra l'I-phone che costa quanto metà del mio stipendio di un mese.

Voi non siete di sinistra. Voi siete delle piccole merdine presuntuose più fasciste di quelle che chiamate fasci. Ve lo dice una che dorme con Che Guevara al posto della Sacra Famiglia.

Di come cambiano le cose (e/o le persone)

Prima di tutto voglio scusarmi con tutti per la mia assenza; l'ultimo post risale al 18 settembre e voglio essere sincera: non è vero che non ho mai avuto tempo, è che mi era proprio passata la voglia di scrivere. Più che altro sono in crisi riguardo al blog, una crisi esistenziale nel vero senso della parola.. no no, non sono io in crisi esistenziale, è che non so dare un'identità al mio blog, una vera e propria "esistenza", un perché insomma.

Che c'entra questa frase? Beh, leggete.

Non ho più voglia di scrivere review o fare video di prodotti cosmetici: ultimamente sono entrata in maniera più profonda nel mondo delle beauty blogger, ma dalla parte opposta ovvero quella dei commercianti (sapete del negozio vero?) e devo dire che è una realtà che non mi piace per niente.

Voglio dire: ho avuto modo di collaborare con persone fantastiche, disponibilissime e umili, pronte a darmi anche graditi consigli sulla gestione dello shop e scelte appunto per la loro "freschezza e trasparenza", ma dall'altra (come in ogni cosa c'è sempre il rovescio della medaglia)  ho trovato anche persone molto sgarbate e maleducate, altre disposte a qualsiasi cosa per un paio di campioncini, altre persone invece, magari un po' più note e con più follower, mi hanno palesemente ignorata.

Il mondo dei blog/vlog e compagnia bella, ve lo dico chiaramente, mi fa sempre più schifo, soprattutto quando si parla di bellezza e cosmetica: tutte sanno tutto, sono tutte make up artist senza un minimo di studi (e non intendo solo "avere un diploma" visto quello che costano le scuole di make up, non tutti se le possono permettere. Basta auto documentarsi per studiare, non è necessario un pezzo di carta con su scritto MUA) ed esperienza; sono certa che esistano persone talentuose, che senza aver studiato  e senza esperienza nel campo riescono benissimo a creare look perfetti o a consigliare creme e pozioni magiche per chiunque, ma sono davvero poche.

Fare la MUA è un lavoro davvero davvero davvero molto difficile, durante la mia ultima collaborazione con un fotografo ad esempio mi sentivo tremendamente insicura, sono partita con il piede sbagliato, la modella mi metteva in soggezione perché estremamente sicura di se stessa e io temevo di non essere all'altezza. Infatti, a lavoro ultimato, non sono rimasta per nulla soddisfatta e anche quando il fotografo mi ha passato le foto, ho trovato il mio lavoro mal fatto nonostante, sia il fotografo che la modella, si sono dimostrati soddisfatti. Ma io no e questo significa tutto per me.

Per ogni lavoro serve esperienza prima di tutto e non si può qualificarsi MUA senza aver prima fatto della buona esperienza (quando il fotografo mi chiama MakeUpArtist io stessa lo correggo affermando che non mi ritengo una MUA): voi direste che siete dei piloti solo perché sapete guidare l'auto? o delle cuoche perché cucinate ogni giorno? o delle make up artist perché vi truccate ogni mattina?

Come affermavo qualche giorno fa su Facebook: Oggi ci sono troppe make up artist e poche truccatrici e come spiegavo poi in un commento la differenza tra i due termini:

Sulla carta nessuna: il lavoro che fanno è lo stesso. Ma tutte le persone che pensano di saper truccare avendo solamente guardato tutorial o programmi tv, tendono a farsi chiamare (o a chiamarsi) make up artist. Chi invece ha studiato e si è fatta la sua esperienza sul campo (faticosissimo!) Tende a farsi chiamare truccatrice.. in verità va molto di moda la parola mua più che truccatrice quindi se per avere qualche vantaggio lavorativo, anche le truccatrici (vere) devono scendere a compromessi e farsi chiamare mua. È un discorso arzigogolato, ma chi è del campo capisce al volo 

E sapete di chi è la colpa di questa svalutazione generale del lavoro della MUA?

Delle beauty blogger/vlogger che girano in rete. Non tutte eh, non sono una di quelle che fa di tutta l'erba un fascio: ci sono delle vere e proprie professioniste dalle quali c'è tutto da imparare (l'esempio che io cito costantemente è sua maestà Lisa Eldrige: i suoi video e il suo sito sono bibbia per me), ma senza andare troppo lontano, frequento giornalmente beauty blog gestiti da bravissime appassionate di cosmesi, persone che è EVIDENTE che si sono informate su quello che scrivono, che è evidente che hanno testato seriamente alcuni prodotti e non scrivono due parole lì a caso giusto per prendere visualizzazioni atte a cogliere future collaborazioni.

"Mano sulla coscienza" moment, so che mi apprezzate per la mia sincerità e non vi deluderò nemmeno questa volta: io stessa ho fatto GiveAway, video e post, atti solamente ad attirare l'attenzione delle case cosmetiche in modo che mi inviassero prodotti da testare gratis, a chi non piacciono i regali, scusate? Ma una cosa di cui vado fiera è quella di non aver mai pregato per una collaborazione cosa che, fidatevi, è stata fatta anche da qualcuno con il mio piccolissimo negozio (quindi non voglio immaginare con i negozi grandi a cosa sono disposte).

Detto questo: le review cosmetiche, di make up, di trucchi, di bellezza e via dicendo chiudono i battenti sul mio blog, addio alla parte beauty del blog, tanto c'è così tanto materiale in giro per la rete che il mio apporto non serve.

Ed ecco che qui scatta il perché della crisi esistenziale: se prima definivo questo spazio principalmente come beauty blog, al quale aggiungevo parti più o meno interessanti della mia vita (OkashiLau in Ceskaland) o dei miei pensieri (Discorsi seri) o dei mie consigli (OkashiLau in cucina, Consiglio del giorno...), ora che la parte cosmetica (che, per inciso, è quella che mi portava e mi porta tutt'oggi più visualizzazioni) non verrà più aggiornata, come definisco questo blog? 

Semplicemente blog direi, no? La definizione di wikipedia mi piace e calza a pennello:

Nel gergo di Internet, un blog (blɔɡ) è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma cronologica. In genere un blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale.

In generale non amo molto classificare le cose (e le persone) quindi se in passato ho voluto definire il mio blog (beauty) era solo per una questione di interessi personali (vedasi Mano sulla coscienza moment a cui prima faccio riferimento) o per comodità o pigrizia (più probabile l'ultima).

Quindi cosa aspettarsi ora dal blog di OkashiLau? Niente di diverso da quello che avete visto nell'ultimo mese: chiacchiere, lifestyle, raramente cucina, più spesso riflessioni e così via.

Cosa ne pensate di tutto questo discorso? dai su, dite la vostra :-D

Disco De Bolso - Tom Jobim E João Bosco - Caetano Veloso E Fagner (1972)

Bom dia, amigos cultos e ocultos! Ontem eu fiquei tão animado com a coletânea de compactos e achei por bem manter 'o clima' também no domingo. Desta vez não se trata de coletânea, mas sim dos dois compactos da série "Disco de Bolso". Para os que não sabem, o projeto "Disco de Bolso" foi idealizado por Sérgio Ricardo e o pessoal do jornal O Pasquim em 1972. Era uma espécie de revista, com suas folhas em papel jornal, trazendo em seu interior um disco compacto. Neste disco vinham apenas duas músicas, de um lado um artista celebrado e do outro um novato. A ideia, segundo o Sérgio Ricardo, partiu da necessidade de sair de um esquema montado pelo 'Sistema de Comunicações', o controle e imposição da televisão. Apenas quem fazia sucesso em festival é que acontecia. Isso, para não falar da mediocridade reinante na indústria fonográfica, apresentando apenas aquilo que fosse realmente vendável. Foi então lançado o primeiro número, trazendo no compacto Tom Jobim e o até então desconhecido João Bosco. Tom apresenta, em primeira mão, a sua recente e inédita criação, "Águas de Março". João Bosco, o estreante, vem com "Agnus Sei", despertando a atenção de todos (esse tem futuro!).O segundo disco da série não foi muito diferente do primeiro. De um lado Caetano Veloso canta (ao vivo) "A volta da Asa Branca", de Luiz Gonzaga. Do outro lado, outro desconhecido até então, Raimundo Fagner. Aqui ele canta uma versão solo de "Mucuripe", composição sua em parceria com Belchior.A série "Disco de Bolso" ficou mesmo só nesses dois números. O terceiro volume seria (e já estava pronto) Geraldo Vandré e Elomar. O quarto Egberto Gismonti e Geraldo Vandré. Até o quinto já estava planejado, Gilberto Gil e Alceu Valença. Acabaram não vingando por diferentes motivos, mas principalmente por conta da repressão do Governo da época, que via naquele projeto algo bem mais que musical ou artístico. Tendo Sérgio Ricardo e o Pasquim como mentores, tudo isso já era previsível. Em menos de um ano os milicos deram fim ao que podia ter sido uma belíssima coleção.disco 1tom jobim - águas de marçojoão bosco - agnus seidisco 2caetano veloso - a volta da asa brancafagner - mucuripe